Una volta e mezza l’Ilva di Taranto. Questa è la dimensione dell’eccesso di capacità produttiva nel settore siderurgico oggi in Italia. Lo ha reso noto durante la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione di Made in Steel (3-5 aprile – fieramilanocity) Gianfranco Tosini, responsabile dell’ufficio studi di Siderweb. «La riduzione del consumo di acciaio ha fatto emergere nei paesi dell’UE un eccesso di capacità produttiva di circa 50 milioni di tonnellate – ha spiegato – di cui 15 milioni in Italia». Questo squilibrio «apre le porte ad una inevitabile ristrutturazione del settore, causata anche dalla perdita di competitività nei confronti di una concorrenza internazionale che sfrutta costi dell’energia e della manodopera più bassi, oltre che norme sociali ed ambientali meno severe». Uno dei processi di cui avrà bisogno l’acciaio italiano sarà l’integrazione, anche con i fornitori di materie prime (come le miniere), «che potrebbe rappresentare un approdo sicuro anche per i due principali gruppi siderurgici italiani, l’Ilva e la Lucchini di Piombino». Un altro aspetto su cui puntare, secondo l’amministratore delegato di Made in Steel Emanuele Morandi, sarà «la nicchia. Non possiamo più competere con i paesi emergenti sui volumi e sui prodotti di massa. Dobbiamo puntare su qualità ed alto valore aggiunto».

Proprio di questi cambiamenti, nonché dei trend che stanno caratterizzando il comparto dell’acciaio a livello globale, si parlerà durante la prossima edizione di Made in Steel, la manifestazione che si terrà a Milano dal 3 al 5 aprile e che vedrà la partecipazione di 312 espositori e coespositori (+25% rispetto all’edizione del 2011), per una superficie espositiva netta di 9.600 mq (+4%). Ricco il programma di convegni ed eventi della manifestazione, il cui tema portante sarà Work & Life, e che approfondiranno, tra gli altri, le prospettive di tre importanti settori utilizzatori di acciaio: edilizia, trasporti ed energia. Proprio la vicinanza tra Made in Steel e le istanze dell’economia reale è stata sottolineata dal direttore generale del Banco Popolare (sponsor della manifestazione), Maurizio Faroni, che auspica «un ritorno alle radici per l’economia italiana, alla riscoperta della propria tradizione manifatturiera». Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, ha dichiarato che «Made in Steel è una manifestazione nuova per Fiera Milano. Dopo quattro edizioni a Brescia, l’approdo a Milano è stato una scelta coraggiosa da parte del cda di Made in Steel (i cui soci sono Siderweb e Brixia Expo-Fiera di Brescia SpA, ndr), che dimostra che quando i quartieri fieristici collaborano non possono che esserci ricadute positive sia per la crescita delle manifestazioni espositive, sia per l’economia». «Accompagnare una mostra, di cui siamo stati co-organizzatori fin dall’inizio nel suo trasferimento in un altro quartiere fieristico è un atto inusuale che suscita sentimenti contrastanti – ha dichiarato Carlo Massoletti – Presidente  Brixia Expo-Fiera di Brescia -. Spiace perderla nella sua fisicità di svolgimento, ma allo stesso tempo ci riempie di orgoglio per aver contribuito all’avvio di un evento che ha superato le più rosee aspettative di crescita. D’altro canto il momento difficile che stiamo attraversando, che impone a tutti un ripensamento e un riposizionamento nel mercato, non poteva che trovarci d’accordo nel programmare e perseguire obbiettivi di crescita ed accettare la sfida di una internazionalizzazione foriera di trascinamento delle imprese espositrici che vogliono misurarsi con la globalizzazione dei mercati». Franco Tamburini, presidente di Made in Steel, ha infine ricordato gli obiettivi di Made in Steel, un evento che punta a favorire «l’innovazione delle imprese, l’internazionalizzazione e la cooperazione».