Attivo il nuovo impianto di frazionamento dell’aria di Rivoira

Il nuovo modello di crescita passa per l’efficienza produttiva, il risparmio energetico, il basso impatto ambientale. Sono queste le parole d’ordine che hanno guidato Rivoira nella realizzazione del nuovo impianto di frazionamento dell’aria per la produzione di ossigeno, azoto e argon di Verrès, in Val d’Aosta, entrato in funzione nel settembre 2012.

La storia dell’impianto, allora denominato Pantox, risale al 1973, anno di costruzione del sito produttivo, facente capo alla Acmonital Sadea (poi Verres Spa), legata al gruppo Acciaieria Cogne e alla centrale elettrica di Verrès. Rivoira subentra nel 1979 e apporta da subito una serie di miglioramenti all’impianto. Nel 1986 il sito diventa IGI, Italiana Gas Industriali, e un ulteriore restyling ne aumenta la produttività.

Negli anni Novanta, Rivoira entra nel Gruppo Praxair e cede la gestione della centrale elettrica. L’ingresso nel Gruppo coincide con l’avvio di politiche più incisive di miglioramento dell’efficienza produttiva e della sicurezza, che sfociano nel 2000 nell’automazione dell’impianto, a cui si aggiungono ulteriori interventi negli anni successivi. Nel 2010 matura la decisione di dismettere il vecchio impianto e sostituirlo con uno di nuova concezione, costruito secondo criteri più innovativi di efficienza, produttività e sostenibilità ambientale.

Racconta la responsabile dell’impianto, Annalisa Ciavorella, Plant Supervisor Rivoira: “La decisione di costruire un nuovo impianto nasce innanzitutto dalla volontà di rinnovare un impianto che, in quanto risalente al 1973, rispondeva a criteri ormai obsoleti, facendo ricorso alle tecnologie più avanzate; e, al tempo stesso, di eliminare l’uso dell’idrogeno per la purificazione dell’argon“.

Il nuovo impianto – continua Ciavorella – utilizza infatti una colonna di frazionamento costruita secondo principi tecnologici che non richiedono più un processo chimico per la purificazione dell’argon, come avveniva in precedenza, ma si avvalgono di un processo di tipo chimico-fisico. Inoltre, siamo passati da un impianto di frazionamento dell’aria che lasciava un ampio margine di operatività all’elemento umano a un impianto più automatizzato, e che si caratterizza per una maggiore produttività, una più elevata efficienza produttiva e una maggiore sicurezza delle operazioni“.

L’entrata in funzione è avvenuta nel settembre 2012, quando il nuovo impianto ha sostituito definitivamente quello precedente. Attualmente lo stabilimento di Verrès dispone di un organico complessivo di sei dipendenti e occupa una superficie di 16.000 mq, di cui un terzo coperto dagli impianti, da macchinari e strutture impiantistiche.

Spiega Ciavorella: “Il cantiere è partito nell’ottobre 2010. Il cambio di produzione è avvenuto l’estate scorsa. È stata sospesa cioè la produzione del vecchio impianto e avviata quella del nuovo, praticamente senza fermi di produzione, se si escludono i 15 giorni necessari per completare i lavori e dare il via al nuovo impianto. Una volta completata l’automazione, l’impianto avrà una capacità produttiva maggiore del 70%“.

Ma quali sono gli interventi più significativi che hanno consentito al nuovo impianto di garantire prestazioni nettamente superiori rispetto a quello del 1973? “Gli interventi più importanti – continua Ciavorella – hanno riguardato il compressore dell’aria, la colonna di frazionamento e il liquefattore dell’azoto. Abbiamo cambiato il compressore, aumentando notevolmente l’aspirazione dell’aria; abbiamo installato, in sostituzione della precedente, una colonna per il frazionamento dell’aria più alta e tecnologicamente più avanzata; infine, abbiamo cambiato il liquefattore dell’azoto potenziandone l’efficienza e la capacità di liquefazione“.

La produzione – spiega Ciavorella – è maggiormente automatizzata, pur mantenendo la supervisione degli operatori di impianto. Ovviamente, è sempre presente la squadra di emergenza, ma tutte le operazioni di routine sono automatizzate. C’è comunque la possibilità da parte del Responsabile di Produzione di gestire l’impianto e settare i parametri di processo in manuale o in automatico attraverso il terminale. Il computer modula l’impianto secondo gli obiettivi impostati dall’operatore su indicazione della direzione“.

I gas prodotti nel sito di Verrès sono tutti in fase liquida. “Il trasporto dei gas – precisa Ciavorella – è gestito da Rivoira tramite l’invio di autocisterne che caricano i gas, portandoli direttamente ai clienti oppure alle filling station, dove vengono confezionati nelle bombole, poi inviate ai clienti. Per quanto riguarda le applicazioni dei gas prodotti a Verrès – conclude Ciavorella – sono rivolte ai settori più diversi: dalla produzione di farmaci al confezionamento alimentare; dal metalmeccanico alle acciaierie, dalle applicazioni dell’ossigeno terapeutico alla lavorazione dei metalli. L’argon, per esempio, trova applicazione nell’industria siderurgica e nell’impiego dei laser“.