Efficienza energetica meglio del Fracking

Una politica che punta all’efficienza energetica riduce i gas serra più del Fracking.

Lo avevamo scritto tempo fa su L’Ammonitore di aprile 2015 nell’articolo “Fracking: luci e ombre” e ne abbiamo avuto conferma in questi giorni.

Quattro esperti in economia sostenibile, Kuishuang Feng, Steven Davis, Laixiang Sun e Klaus Hubacek, hanno rivelato che il grande calo di emissioni di gas serra negli Stati Uniti dal 2007 al 2009 è dovuto solo per il 17% al passaggio dal carbone al gas naturale.  

Nei periodi successivi pare sia riuscita di più la crisi, limitando i consumi e la produzione, e la maggiore efficienza energetica che il Fracking. Perché allora gli Stati Uniti hanno investito in questo metodo di estrazione di gas naturale  così tante risorse economiche? Probabilmente la ragione principale non è la salute dell’ambiente quanto quella dell’economia e dell’occupazione. Innanzitutto, gli USA potrebbero trasformarsi da importatori a esportatori di gas, mettendo in moto un sistema economico che vede nell’occupazione il suo punto di forza. Proprio Barak Obama, tra i primi a caldeggiare l’impiego di gas naturale, ha affermato che il settore produrrebbe 600.000 nuovi posti di lavoro e una fonte di energia praticamente inesauribile. Le ombre però arrivano proprio dal metodo estrattivo. In Europa, infatti, vige molto scetticismo legato ad alcuni fattori non ancora chiariti, quali contaminazione del paesaggio, l’inquinamento delle acque sotterranee, l’influenza sull’ambiente dei prodotti chimici pompati nella roccia. 

 

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