Intervista a Paolo Paccagnini di CMZ Italia

Tra luci e ombre si è chiusa la più importante kermesse italiana dedicata alle macchine utensili. Parafrasando il proverbio, potremmo dire che chi di BIMU ferisce di BIMU perisce, in altri termini, chi ha deciso di non partecipare potrebbe alla lunga pentirsene. Così che a fronte di molte defezioni si sono visti ritorni importanti e anche interessanti novità tecnologiche. Positiva, secondo i dati ufficiali degli organizzatori, anche la partecipazione dei visitatori.
Chi certamente non si è pentito di aver preso parte alla manifestazione milanese è Paolo Paccagnini, Amministratore delegato di CMZ Italia, dalla pluridecennale esperienza nel settore delle macchine utensili, ma anche attento uomo di marketing e comunicazione.
«Per CMZ la partecipazione alla Bimu è un passo obbligato per tre motivi fondamentali. Primo perché riteniamo che sia fondamentale far toccare con mano la qualità dei nostri prodotti a clienti e potenziali in occasione di una fiera così importante; secondo perché dobbiamo proseguire con l’opera di diffusione e conoscenza del nostro marchio in Italia; terzo per far conoscere le novità tecnologiche che l’azienda ha immesso sul mercato. Fatta questa premessa ci riteniamo molto soddisfatti della nostra partecipazione sotto tutti i punti di vista e anche per il numero delle visite al nostro stand» esordisce Paccagnini.
È possibile, a suo avviso, ricondurre a un unico comune denominatore le esigenze dei clienti di oggi?
«Gli atteggiamenti di alcuni nostri concorrenti che basano la trattativa solo sul prezzo della macchina, induce i clienti a fissarsi subito su questo parametro. Tuttavia, quando entrano in contatto per la prima volta con la nostra realtà, ben presto la loro attenzione viene catturata dalle qualità costruttive e dalle performance dei nostri torni. Quindi, se è vero che, per svariati e ovvi motivi, c’è sempre molta attenzione all’investimento da effettuare, è anche vero che una macchina ha un valore intrinseco nelle sue caratteristiche tecnologiche che la rendono più o meno precisa o produttiva. E anche questi parametri contano molto per il cliente. Inoltre, altro aspetto assolutamente determinante è il servizio post vendita di alto livello che solo un costruttore diretto come è CMZ è in grado di dare grazie alla sua struttura organizzativa».
Tornando alla BIMU, qual è il tornio che ha suscitato maggior interesse e perché?
«Certamente il centro di tornitura TA compatto e performante in tutte le sue parti. Per noi rappresenta il “cavallo di battaglia” per i prossimi anni trattandosi della summa delle esperienze accumulate da CMZ a seguito dei modelli precedenti TC e TX. Oltre a essere compatta, TA è veloce, rigida, ha una dinamica molto elevata, possiede un sofisticato controllo della deriva termica delle masse, e una torretta di ultima generazione che consente agli utensili rotanti di girare alla velocità di rotazione di 12.000 giri al minuto con una potenza di 8,1 kW».
Chiediamo a Paolo Paccagnini a che punto è il progetto CMZ Italia.
Avete rispettato gli obiettivi di crescita e di mercato che vi eravate prefissati? E quali gli obiettivi futuri?
«Onestamente ci aspettavamo una crescita più lenta viste anche le condizioni di mercato attuali. Invece, abbiamo raggiunto in due anni di vita della filiale italiana, dei risultati ottimi, sebbene, ci siano ancora dei grandi margini di crescita, per due motivi essenziali. Primo, l’Italia è il secondo mercato europeo per la richiesta di torni e centri di tornitura; secondo, la proprietà vista la crescita di tutte le filiali ha deciso di fare un investimento molto importante ampliando la linea di produzione e montaggio che sarà operativa da giugno 2015 e grazie a cui raddoppieremo la produzione».
Quali saranno le tendenze tecnologiche delle macchine CMZ per il prossimo futuro?

«Fermo restando che ci attende ancora un grosso lavoro per il consolidamento della linea TA e che la casa madre è, come detto, molto impegnata sia in termini economici che di risorse umane alla realizzazione del nuovo stabilimento, ci attendiamo l’uscita di una novità entro il 2016. Senza entrare nei dettagli posso comunque dire che la tendenza attuale è quella di avere a disposizione macchine multi-tasking che consentono di montare un pezzo in macchina e toglierlo praticamente finito. D’altronde già TA, con la torretta sopra descritta, consente agevolmente la realizzazione di fresatura, dentatura, rettifica oltre alle tradizionali operazioni di tornitura».