Intervista al Direttore di Pollutec, Stéphanie Gay-Torrente

Incontriamo Stéphanie negli uffici di rappresentanza italiani dei Saloni Francesi, nel cuore di Milano. È la titolare Patrizia Ferrandi a fare gli onori di casa, nonché da prezioso interprete, prima di iniziare l’intervista con l’ospite francese.
La dottoressa Gay-Torrente ha un volto solare e ci coglie piacevolmente di sorpresa quando ci spiega i motivi per cui si sente orgogliosa di lavorare da 12 anni per Pollutec:«I valori che questa manifestazione rappresenta, sono per me molto importanti come testimoniano i tanti anni di collaborazione. Non avrei mai potuto lavorare così tanto tempo per un’azienda il cui obiettivo è solo quello di fare fatturato».
Chiediamo quindi al Direttore di Pollutec di raccontarci come ha visto durante questo periodo l’evolversi del salone e l’attenzione verso le tematica che esso tratta.
«Oggi Pollutec è un salone generalista organizzato per filiere perché fino a pochi anni fa erano i decision maker a decidere quali erano le sfide e le soluzioni a cui rispondere. Adesso siamo meno in un approccio di cura dell’ambiente, ma soprattutto di prevenzione. Vogliamo che Pollutec dia un’attenzione particolare all’ingegneria per l’eco-progettazione che deve aiutare le imprese a produrre in modo ecosostenibile, il che significa ottimizzando il consumo di energia e pensando allo smaltimento dei loro prodotti quando avranno raggiunto la fine del loro ciclo di vita utile. In passato la comunicazione che veniva fatta per Pollutec verteva essenzialmente sul rispetto delle Normative ambientali, ma questo approccio oggi non attrae più. Gli imprenditori devono partecipare a questo Salone sia come espositori che come visitatori avendo come obiettivo produrre meglio e a basso impatto ambientale, pensando che dai loro investimenti avranno un ritorno economico a breve termine».
«Un altro target dei nostri visitatori – prosegue Gay-Torrente – è rappresentato dalle Amministrazioni Pubbliche che devono far convivere le esigenze economiche di budget con quelle legate al bene della collettività. Ogni città, tra l’altro, ha le sue problematiche pertanto occorrono dei pacchetti su misura che richiedono la collaborazione tra le imprese coinvolte nei progetti ciascuna nel suo ambito di competenza. Oltre ai tradizionali visitatori di Pollutec abbiamo pensato di coinvolgere anche gli operatori che lavorano nell’ambito dell’Edilizia, del Commercio, dell’Agricoltura e degli Ospedali anch’essi alla ricerca di soluzioni tecnologiche meno impattanti sull’ambiente».
Una fiera del calibro di Pollutec avrà certamente la necessità di portare molti visitatori stranieri, lo chiediamo al Direttore del Salone: «la presenza di compratori internazionali è per noi una priorità. Già oggi i visitatori di Pollutec provengono da ben 100 paesi. Tuttavia la nostra rete di 40 agenti sparsi per il mondo mira a capire in ogni mercato quali sono i potenziali clienti che ancora non partecipano».