
Per Hexagon Manufacturing Intelligence la qualità diventa fondamentale per la produzione.
Con il motto “Quality Drives Productivity” di Hexagon Manufacturing Intelligence, la qualità diventa un strumento fondamentale per la produzione. Un nuovo approccio olistico al controllo di processo che avvicina sempre di più le piccole e medie imprese alla “Fabbrica digitale”.
Quando si parla di Industria 4.0 o, per dirla all’italiana, di Fabbrica Intelligente, spesso si trascura un aspetto fondamentale. Questo nuovo paradigma industriale, da molti riconosciuto come nuova rivoluzione industriale, richiede un cambio di mentalità da parte di tutti gli operatori all’interno dell’azienda. È il motivo per cui non si può avere una fabbrica “intelligente” se non ci sono persone “intelligenti” che sappiano vedere il processo produttivo con un approccio olistico e saperlo poi applicare in modo concreto grazie alle nuove tecnologie presenti sul mercato. Tutto questo richiede, quindi, investimenti in nuovi sistemi per produrre ma, anche, in risorse umane o, perlomeno, in formazione.
La trasformazione in atto non riguarda solo gli utilizzatori finali, bensì tutti i fornitori di tecnologia ai quali è demandato spesso il compito di “formare” i clienti accompagnandoli verso la strada che porta alla digitalizzazione delle loro imprese.
Un cambiamento che sta affrontando con i fatti, ma anche con l’immagine, Hexagon Manufacturing Intelligence come spiega Levio Valetti, Marketing e Communications Manager per l’Italia, incontrato alla conferenza stampa indetta durante lo svolgimento di Mecspe 2016: «è la prima volta che ci presentiamo a una fiera italiana con questo nuovo marchio. Con la parola Manufacturing vogliamo sganciarci dall’immagine di azienda che offre solo prodotti di metrologia, allargando l’orizzonte a tutto ciò che è “produzione”. Sotto il termine “Intelligence”, nella sua accezione anglosassone, vogliamo raggruppare una serie di funzioni che vanno dall’analisi dei dati a tutte le azioni di correzione che ne derivano per migliorare e ottimizzare la produzione. Questo è il motivo per cui, negli ultimi tempi, Hexagon ha portato avanti una politica di acquisizioni atta a inglobare tutte le competenze che intervengono nell’analisi della qualità di un prodotto partendo dalla sua progettazione. Tra le più significative ricordo quella di due anni fa di Vero Software operante nel CAD/CAM e la più recente di Q-DAS azienda tedesca specializzata nelle soluzioni di Controllo Statistico di Processo per la produzione industriale. Il futuro della nostra azienda sarà sempre più orientato verso un approccio globale al concetto di qualità, intesa come analisi del processo produttivo per renderlo più efficiente, semplice e, ovviamente, economico. Non per nulla abbiamo coniato due motti che ben sintetizzano quanto detto e che sono “Quality Drives Productivity” e “SENSING, Thinking, Acting”».
Quanto dichiarato da Valetti è anche un’ottima sintesi di cosa si intende per Fabbrica Intelligente, un modello aziendale recepito immediatamente da aziende più grandi e strutturate quali per esempio quelle automobilistiche. Il difficile è ampliarlo alla miriade di piccole e medie imprese su cui si poggia il tessuto manifatturiero italiano.
«Negli ultimi anni le cose stanno lentamente cambiando – prosegue Valetti. Molte piccole e medie aziende hanno preso coscienza dei vantaggi derivanti dall’informatizzazione all’interno delle proprie realtà. Ma c’è ancora molto lavoro da fare da parte di tutti per scardinare un vecchio modo di lavorare e insinuare un nuovo modo di gestire la produzione che richiede anche un cambio culturale. L’analisi del processo produttivo deve essere curata dall’inizio alla fine e in questo senso ci proponiamo non più come fornitori di macchine di misura, bensì come supervisori del processo stesso fornendo tutti gli strumenti necessari per osservarne in modo organico tutte le fasi. Parlando di cambio culturale voglio aggiungere che anche la Scuola e l’Università devono fare la loro parte per fornire figure professionali più adeguate al mondo lavorativo in evoluzione, ovviamente, con l’aiuto delle imprese».
Le trasformazioni trovano terreno fertile in un mercato ricettivo e in crescita e, almeno sotto questo aspetto, Hexagon sta ottenendo ottimi risultati in Italia, come ci spiega Bruno Rolle Direttore della divisione commerciale italiana di Hexagon Manufacturing Intelligence: «Il 2015 si è chiuso con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, attestando il fatturato intorno ai 32 milioni di euro. Il risultato migliore della storia di Hexagon in Italia che ci posiziona al secondo posto in Europa secondi solo alla Germania. Tra le note positive segnalo anche la chiusura di due contratti con FCA a cui forniremo nuove tecnologie legate ai sistemi White Light per gli stabilimenti di Cassino dove si produrrà la nuova Giulia e per quelli di Mirafiori dove entrerà in produzione il nuovo modello Levante di Maserati. Anche il 2016 vedrà nuovi investimenti, in particolare, stiamo progettando un nuovo centro tra Milano e Bergamo che nelle nostre intenzioni dovrà essere il cuore commerciale di Hexagon in Italia, dove potremo mostrare le nostre soluzioni. Dal punto di vista organizzativo, stiamo investendo molto in risorse umane, infatti, passeremo dalle 68 persone del 2015 a 75 a fine giugno con un incremento del personale di circa il 10%, nonostante l’oggettiva difficoltà a trovare persone preparate».