Lamiera forata

Le lamiere forate sono dei cosiddetti semilavorati, in altre parole dei pezzi non finiti che nascono in una fase iniziale del processo di produzione.

Non sono altro che lamiere con fori omogenei a distanze regolari. Si potrebbe pensare che un prodotto come questo sia senz’altro utile, ma anche molto limitato nelle sue possibilità di applicazione. E’ invece vero il contrario.

La grande varietà di forme di punzonatura e di bugnatura offrono possibilità quasi illimitate sia per il loro impiego negli ambiti più disparati sia a livello di configurazione.

La grande versatilità d’uso è una caratteristica molto importante della lamiera forata, cui si aggiungono una considerevole stabilità e durevolezza, nonché un aspetto estetico interessante che, sebbene non si riveli forse a prima vista, affascina comunque architetti e designer da oltre un secolo.

In altri ambiti, i metalli perforati hanno trovato impiego in epoca ancora precedente, in particolare in agricoltura circa 150 anni fa. In tutto questo tempo il prodotto in sé è cambiato solo marginalmente, ma ha iniziato a trovare applicazione in settori sempre nuovi.

Una parte non indifferente del suo successo è merito di produttori storici come Seidl + Mayer o Sorst (in seguito fusi nella MEVACO), i quali capirono presto le peculiarità del prodotto e s’impegnarono a mostrarne la molteplicità di applicazione ai propri clienti.

I metalli perforati nelle varie epoche 

All’inizio le lamiere forate erano utilizzate principalmente in agricoltura, e comunque, anche in questo caso, negli ambiti più vari: in pratica in ogni occasione, dove c’era la necessità di separare o di filtrare. I contadini le usavano come setaccio, i birrifici come vasca di luppolamento e anche in apicoltura trovavano il loro campo di applicazione.

A cavallo del secolo fu un tipo di clientela totalmente nuova a scoprire i vantaggi della lamiera forata. Architetti e designer industriali riconobbero come i metalli perforati si adattassero in maniera straordinaria all’obiettivo dichiarato dello “Jugendstil” di unire funzionalità e design. Forma e funzione non dovevano più essere in contrapposizione tra loro, bensì creare un’unità. Acciaio, ferro e vetro venivano combinati con l’arenaria, mentre si sperimentavano nuove forme e materiali.

Anche nel periodo dell‘Art déco, il movimento successivo allo “Jugendstil“ compreso tra il 1920 e il 1940, le lamiere forate trovarono ampio impiego soprattutto per oggetti d’uso comune e nel design industriale, ma sempre anche in architettura per le finalità più varie, da ornamento per facciate a mobili fino a portaombrelli. Lo stile dell’Art déco era giocoso, più orientato al lato decorativo e ornamentale rispetto allo Jugendstil, ma caratterizzato dallo stesso fascino verso i materiali innovativi.

Sulla scia di queste nuove esigenze, anche produttori come Seidl + Mayer decisero di intraprendere nuove vie introducendo nuove tecniche di punzonatura e di bugnatura, utilizzando diverse forme e disposizioni dei fori, senza perdere mai di vista l’obiettivo di adattare il prodotto a speciali problematiche e necessità.

Dopo il 1945 questo orientamento continuò ad esistere, spostando tuttavia l’attenzione delle possibilità d’impiego sull’aspetto più funzionale. Nella terra del miracolo economico, l’eleganza estetica non era il requisito prioritario, per questo le nuove applicazioni si concentrarono in campo industriale. I metalli perforati vennero utilizzati nella costruzione di macchinari, nell’industria mineraria e metallurgica, in particolare nell’estrazione del cemento e del potassio, nonché nelle fabbriche di prodotti chimici. Perfino in agricoltura la richiesta aumentava: per scuotipaglia, selezionatrici, tamburi di lavaggio delle barbabietole e altri tipi di macchinari.

Il focus sulla funzionalità perdurò fino agli anni 1990. Successivamente, la lamiera forata venne riscoperta in ambito architettonico e spesso proprio nei casi in cui, come già poco dopo l’inizio del nuovo secolo, si cercava l’unione perfetta tra forma e funzione. La praticità funzionale abbinata all’estetica sono diventati nel frattempo requisiti ovvii in molti ambiti della nostra vita. I metalli perforati oggigiorno si trovano quasi ovunque: servono come recinzioni e pareti antirumore, come sedute, panchine per il parco, rivestono facciate e offrono sostegno a balconi e scale.

In virtù della loro resistenza, le lamiere forate sono ideali per tutte queste applicazioni e grazie alla loro piena riciclabilità sono inoltre molto rispettose dell’ambiente.

La tradizione incontra l‘innovazione 

Se un prodotto di per sé non cambia nel tempo e suoi cicli di applicazione seguono sostanzialmente la situazione economica generale e le correnti architettoniche e del design, dove rimane lo spazio per l’innovazione?

Una risposta tanto semplice quanto sorprendente a questa domanda l’ha trovata MEVACO, uno dei produttori e fornitori leader in Europa di lamiere stirate e forate. Se il prodotto rimane uguale, occorre puntare sul contesto in cui viene realizzato e commercializzato.

In linea con la propria tradizione di successi, e coerentemente con questo credo, MEVACO presenta nei suoi cataloghi e sulle sue pagine internet, oltre ai campioni dei prodotti, anche esempi di applicazione negli ambiti più disparati. Già dagli anni ’80, l’azienda non considera più come propri clienti di riferimento i grandi acquirenti, bensì le piccole e medie aziende specializzate nella lavorazione dei metalli. Chi meglio delle officine locali di carpenteria metallica saprebbe raccogliere le nuove idee richieste dal mercato? I rapporti con i clienti vengono curati proprio assecondando questa filosofia e mirando a una semplificazione del lavoro degli artigiani grazie ad un’ottimizzazione dei processi e della comunicazione con i clienti.

Missione Semplicità è il nome del pacchetto che racchiude una serie di servizi e tempistiche studiati appositamente per andare incontro alle esigenze degli artigiani. Se prima occorrevano diverse settimane o addirittura mesi dall’ordine alla consegna, oggi il prodotto desiderato è pronto per la spedizione in appena quattro giorni. Non ci sono più quantitativi minimi d’ordine. Ogni prodotto può essere consegnato anche in quantità molto piccole, addirittura come pezzo singolo. Scelta, procedura d’ordine, consegna, pagamento e servizi sono stati ottimizzati al punto che alla creatività del cliente non sono posti praticamente più limiti e gli artigiani possono così concentrarsi sulle loro attività primarie.

Essere innovativi non significa reinventare la ruota ogni due anni, bensì conoscere e capire il proprio mercato e i propri clienti. In questo modo è possibile riconoscere subito le nuove aspettative, soddisfarle e, nel caso ideale, superarle. Solo in questo modo si è attrezzati per l’ingresso di una nuova fase nel ciclo di applicazione, per la diminuzione di alcune varianti di prodotti e per la conquista di nuovi ambiti.

www.mevaco.it

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