Ingegneria e scienza della vita

Prevenire si sa è meglio che curare. Il tema della manutenzione predittiva, per esempio, è tra i più interessanti e seguiti in ambito industriale come dimostrato dall’alto numero di partecipanti alla sessione a esso dedicata all’interno del convegno Progettistapiù. Agire in modo proattivo su un impianto significa prevedere eventuali guasti riducendo al minimo i costosi fermi macchina.

I modelli predittivi non si fermano però al comparto manifatturiero avendo di fronte a sé ben altri orizzonti. Tecnologia e scienza della vita vanno a braccetto per sviluppare una sorta di “manutenzione” predittiva di fenomeni biologici quali per esempio la diffusione di infezioni, il movimento delle cellule, il sistema cardiovascolare ecc. Le frontiere in questione si chiamano Biomeccanica e Maccanobiologia.

La biomeccanica è una branca della bioingegneria, che analizza il comportamento e le proprietà delle strutture fisiologiche quando sono sottoposte a stimoli statici o dinamici – nella quale si fa ricorso a modelli matematici per prevedere quale potrebbe essere la risposta di un essere vivente a delle sollecitazioni meccaniche.

La meccanobiologia è un settore emergente che unisce biologia e ingegneria e si propone di approfondire la conoscenza delle funzioni cellulari con particolare riferimento all’interazione nelle cellule tra processi fisici e meccanici. La modellazione meccanica e la biologia sono già unite, per esempio, nell’analisi dello sviluppo di processi quali la metastasi tumorale.

L’unione dell’ingegneria, della fisica e delle scienze della vita apre a nuovi mondi con potenzialità inimmaginabili spingendo ancora di più verso un approccio multidisciplinare della progettazione e dello studio dei sistemi.

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