
L’età media delle macchine di produzione è cresciuta di quasi tre anni, attestandosi a 12 anni e otto mesi.
Secondo l’ultima indagine condotta da UCIMU sul parco macchine installato nelle imprese metalmeccaniche italiane e presentata due settimane fa alla Camera dei Deputati, emerge che, negli ultimi dieci anni, l’età media dei macchinari di produzione è cresciuta di quasi tre anni, attestandosi a 12 anni e otto mesi: l’età più alta mai registrata da quarant’anni a questa parte. Circa il 30% delle macchine installate ha più di venti anni, nel 2005 erano meno del 25%.
“Questi dati – dice Luigi Galdabini Presidente Ucimu – Sistemi per Produrre – dimostrano che la competitività del sistema industriale italiano rischia inesorabilmente di arretrare anche perché, nel frattempo, le industrie dei paesi emergenti si stanno dotando di sistemi e tecnologie di ultima generazione. In questo contesto il pericolo che la nuova fase di ripresa si arresti già ora rende tutto ancora più preoccupante”.
“A questo proposito, oltre alla Nuova Legge Sabatini e al Superammortamento che permette l’ammortamento del 140% del valore del bene acquisito, chiediamo interventi strutturali che possano sostenere la ripresa dei consumi e l’ammodernamento dei sistemi di produzione nelle imprese italiane, unica via per assicurare prospero futuro alla manifattura del paese. In particolare sarebbe utile prevedere la liberalizzazione delle quote di ammortamento, attraverso cui il macchinario acquistato può essere ammortizzato in tempi più brevi. La misura oltre a incentivare nuovi acquisti, di fatto, non presenta costi a carico dello Stato che vedrebbe soltanto traslata nel tempo l’entrata di cassa. Se non fosse possibile, occorre prevedere almeno l’aggiornamento dei coefficienti di ammortamento fermi ancora al 1988”.
“Detto ciò – dice ancora Galdabini – la modalità più adeguata per contrastare l’invecchiamento delle macchine utensili è l’adozione di un sistema di incentivi alla sostituzione volontaria dei macchinari obsoleti con nuove tecnologie progettate e realizzate secondo le nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro previste dall’Ue”.