Parigi la libertà non si tocca

A Parigi attacco alla libertà e a uno stile di vita.

L’unico “svago” concesso a un sito come ammonitore.com è rappresentato dalle notizie di mercato o economia perché da ammonitore.com  ci si aspettano solo notizie relative alla nuova macchina utensile, al robot di ultima generazione, alla nomina di un manager chiamato a risollevare le sorti di un’azienda. La cronaca non fa parte del servizio che dobbiamo offrire, l’editoria tecnica specializzata ha altri compiti e doveri, ma se capisci che il mondo che sta là fuori ha cambiato nuovamente faccia e il vuoto che senti dentro non lo puoi riempire depistando gli animi parlando di quarta rivoluzione industriale quando è in atto una rivoluzione umana, allora prendi la palla al balzo per provare a sentirti libero. E in quanto tale parlare di libertà, un bene grandissimo e al contempo così fragile, arma potente più dei fucili ma facilmente attaccabile solo perché in essa l’odio non trova ostacoli e può diventare devastante ricordandoci che nella vita non c’è nulla di scontato o acquisito per cui non si debba più lottare.

Se non vogliamo perdere la libertà senza la quale non si può vivere una vita degna, dobbiamo riconoscerne il valore universale ed esportarla come faremmo con il nostro miglior prodotto, così come insegnare a usarla per sfruttarne pienamente gli effetti.

Daisaku Ikeda, maestro buddhista già candidato a premio Nobel per la Pace, scrive: “Per quanto complesse possano sembrare le questioni a livello globale, non dobbiamo dimenticare che siamo noi ad averle create. Dunque è impossibile che la loro soluzione sia al di là del nostro potere di esseri umani”.

 

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