Trasfomatori elettrici: la strada per la sostenibilità corre tra Kyoto e Vignola

Il titolo è ambizioso, ne siamo consapevoli. Cosa possono avere in comune la città giapponese con la realtà produttiva delle zone Modenesi?

Come suggerito la risposta è: il trasformatore elettrico. Quel che appare un po’ più oscuro e il modo in cui questi due punti si collegano e come, soprattutto, si legano alla sostenibilità, ma ora ne parleremo.

Da Vignola…

Vignola è il luogo in cui ha sede Varat, l’azienda che dal 1975 si occupa della progettazione e produzione di trasformatori elettrici. La qualità dei materiali, l’eccellenza dei prodotti e l’impegno incessante per la ricerca e lo sviluppo tecnologico hanno fatto dell’azienda uno dei più importanti punti di riferimento a livello nazionale e sul mercato estero.

Varat può vantare oggi un impianto che occupa una superficie di 1500 m2, ma soprattutto una gamma di prodotti e soluzioni, anche personalizzate che garantiscono l’eccellenza di una produzione qualificata e certificata secondo le normative europee e internazionali.

Trasformatori monofase, toroidali, trifase sono solo un esempio di ciò che produce l’azienda. Ci sono poi auto-trasformatori, reattanze, stabilizzatori, alimentatori e variatori. Tutti questi articoli instaurano, con il settore elettrotecnico ed elettrico un indissolubile legame di competenza e qualità.

Il titolo è ambizioso, ne siamo consapevoli. Cosa possono avere in comune la città giapponese con la realtà produttiva delle zone Modenesi?

Come suggerito la risposta è: il trasformatore elettrico. Quel che appare un po’ più oscuro e il modo in cui questi due punti si collegano e come, soprattutto, si legano alla sostenibilità, ma ora ne parleremo.

…a Kyoto

Ma facciamo ora un salto continentale per arrivare in Giappone. Kyoto, come ben si sa, è il luogo in cui, nel 1997, è stato siglato il famoso protocollo internazionale riguardante il surriscaldamento globale e le condizioni climatiche del pianeta.

È sulla scia delle indicazioni fissate in quell’occasione che dopo un lungo percorso di normative e regolamenti la comunità europea è arrivata, nel 2014, a siglare il Regolamento (UE) 548/2014 relativo all’applicazione della direttiva 2009/125/EC che definiva l’elaborazione delle specifiche da attuare per la progettazione ecocompatibile di prodotti connessi all’energia.

Il regolamento definisce i requisiti di progettazione e produzione per la messa in servizio e l’immissione sul mercato europeo di trasformatori con una potenza minima di1 kVA e, in particolare, fa riferimento ai trasformatori di potenza media, ovvero quelli la cui tensione d’uscita massima sia superiore a 1,1kV ma pari o inferiore a 36kV.

Trasformare il futuro

Nel 2008 le perdite subite dal parco trasformatori dell’unione Europea sono arrivate a 93,4 TWh. È stato calcolato che un miglioramento legato alla progettazione potrebbe portare, per il 2025, a una riduzione che abbasserebbe le perdite a 16, 2 TWh. Questo si tradurrebbe in un abbassamento delle emissioni di Co2 di ben 3,7 Mt.

Il regolamento non è ancora pienamente attivo, perché prevede due fasi e la seconda sarà avviata da luglio 2021.

La qualità, l’efficienza e il costante miglioramento tecnologico che con cui Varat produce i suoi trasformatori elettrici e tutti gli altri articoli, riflettono, quindi, anche la volontà di impegnarsi per il miglioramento della sostenibilità e la ricerca di un futuro più vivibile.